In treno per Firenze,
davanti a me un uomo anziano, distinto, elegante dietro la sua cravatta bordeaux a pallini gialli senape, profumato di acqua di colonia….dopo aver letto il giornale e fatto un pisolino si accinge a telefonare…rimango attenta e affascinata dal suo modo di parlare!
Un linguaggio ricco, pronunciato con pacata cordialità, un leggero rispettoso distacco ma carico di affetto…non riesco a capire con chi stia parlando; la mia immaginazione inizia a dare forma a, un/una collega, un/una amico/a, una recente conquista….
La telefonata conclude senza soddisfare la mia curiosità…è quella successiva, fatta al figlio, più esplicita e manifesta, che scioglie il mistero!!!
Stava parlando con sua moglie, la madre dei suoi figli e la nonna dei suoi nipoti!!!!!!!!!!!!!!
Che meraviglia….
Ho ripensato alla prima telefonata con questo tassello in mano, quell’imbarazzato rispetto ed emozionata timidezza, mi hanno fatto pensare….forma e sostanza uniti, armoniosi, forti nel tempo!
La forma unita alla sostanza è una delle ossessioni di noi architetti, la sola forma è manierismo, la sola sostanza è tecnicismo, nel nostro ambiguo ruolo di creativi e tecnici, siamo i primi a fare confusione….
Sia che si tratti di lavoro, sia che si tratti di famiglia, il gioco di equilibrio tra intime sbavature e decorosa, armoniosa sostanza è sottile….le prime ci umanizzano, le seconde ci rendono professionisti!
Affrontare la professione con ironia e cucinare con i tacchi…sono dei miei mantra che cerco di non tradire, 😉 nella speranza che un giorno, una giovane donna possa ascoltare il mio allora anziano-sempre distinto-marito-sardo, parlarmi con quel rispetto, amore e anche distacco che fa presagire una voglia di mantenere la forma, per continuare a conquistare quotidianamente la propria compagna, forte della sostanza di una vita di scelte insieme!