Martedì scorso, noi docenti di Urban (Hagit Pincovici, Giulia Mezzalama, Marco Tarabella), abbiamo organizzato una giornata di confronto tra i nostri ragazzi.
Tutti stiamo lavorando sul quartiere del Vigentino, tutti siamo interessati ai ‘limiti-confini’, tutti abbiamo declinato questo tema condiviso a seconda delle nostre conoscenze.
Incontrarci è stato utile, divertente e spunto di molteplici riflessioni!
Lo Spazio Pubblico è una questione complessa, gli elementi che lo costituiscono sono molti e legati alla morfologia dei luoghi, ai loro usi mutevoli, alle utenze, alle strategie politiche, ecc. Affrontare questa moltitudine è fondamentale se si vuole sperare di avere delle visioni di possibili riqualificazioni, o meglio rigenerazioni.
Il nostro approccio si basa su micro-interventi come possibili interruttori di processi virtuosi, quasi spontanei; il macro-progetto non ci interessa per tanti motivi diversi.
Ed ecco che i ragazzi, italiani e stranieri, ci hanno presentato idee che partono da una domanda: perché dovrei desiderare di stare li? Il concetto di comfort urbano, di socializzazione, di comunità, di identità li hanno ispirati in progetti che parlano di: spazi per lo sport/bambini/relax, luoghi di ristoro, percorsi, connessioni tra natura e artificio, muri che vengono aperti realmente o virtualmente, altri scavalcati, acque raccolte e riutilizzate per la resilienza urbana, racconti di una città d’acqua ormai intombata, storie di anziani che vorrebbero passare il testimone della memoria e molto altro ancora!
Bravi ragazzi e buone vacanze
😉